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Zona euro, stima Pmi: crescita settore privato a massimi da oltre 10 anni

Alla base della performance c’è soprattutto il robusto andamento del settore servizi, che beneficia di flussi di ordini che non si vedevano, anche in questo caso, da oltre un decennio.

Il preliminare dell‘indice Pmi composito di gennaio dell‘eurozona, elaborato da Ihs Markit, è salito a 58,6 punti — il dato più alto dal giugno del 2006 — oltre i 58,1 di dicembre e i 57,9 stimati dagli economisti.

“Non c’è niente che non vada bene, sono dati davvero forti. L‘inizio d‘anno è impressionate per la zona euro” commenta il capo economista di Ihs Markit Chris Williamson, aggiungendo che se i Pmi si confermeranno su tali livelli, per il primo trimestre 2018 si può prevedere una crescita dell‘1%. “Questi dati contribuiranno alla retorica restrittiva (della Bce)”.

Il Pmi servizi si è portato a 57,6, massimo da agosto 2007, ribaltando le attese di un lieve calo a 56,4 punti dai 56,6 di dicembre.

All‘interno del comparto, il sotto indice relativo ai nuovi ordini si è attestato a 57,2, anche in questo caso la rilevazione più forte da agosto 2007.

Meno brillante è stato invece l‘andamento del manifatturiero in gennaio: il relativo indice Pmi preliminare è sceso a 59,6 da 60,6 di dicembre, contro attese per un calo più contenuto, a 60,3.