Categorie Protette
Con il termine categorie protette ci si riferisce a tutte quelle persone che sono affette da disabilità e/o invalidità psico-fisica e per le quali, così come stabilito dal Diritto del Lavoro, esistono particolari tutele all’interno del mercato del lavoro.
Rientrano nelle categorie protette quei lavoratori cui la Legge riconosce una condizione di svantaggio rispetto ad altri come, per esempio: cechi, sordi, disabili, invalidi di guerra).
Categorie protette: requisiti e inserimento
Rientrano nella definizione di categorie protette:
- individui con invalidità civile di grado superiore al 45%;
- invalidi del lavoro con percentuale di invalidità superiore al 33%;
- non vedenti e sordomuti;
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio;
- vedove, orfani, profughi ed equiparati ad orfani
- vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Lavoro e quote di riserva
La più importante fra dette tutele previste per le categorie protette è quella relativa all’inserimento nel mondo del lavoro: per legge, un determinato numero di posti sono riservati alle persone appartenenti a tali categorie:
- imprese oltre i 50 dipendenti: 7% dei lavoratori occupati;
- imprese fra i 36 e i 50 dipendenti: 2 lavoratori disabili;
- imprese fra 15 e 35 dipendenti: 1 lavoratore disabile.
A definire requisiti e condizioni per le quali i datori di lavoro, pubblici o privati, devono assumere personale appartenente alle categorie protette è la Legge 68/1999.
Categorie protette: le tutele sul lavoro della Legge 68/99
Agevolazioni Legge 104/1992
Oltre alle quote di riserva ed al collocamento mirato, i lavoratori che rientrano nelle categorie protette godono anche delle agevolazioni concesse dalla Legge 104/1992. Ad esempio, all’articolo 33 la norma regola i permessi di lavoro per persone con disabilità e per i loro caregiver familiari. Si tratta di permessi giornalieri orari (due ore al giorno) o mensili (tre giorni al mese) anche frazionabili e sempre retribuiti, coperti da contribuzione figurativa.