PMI, nuove regole dall’UE per il recupero crediti
Mentre in Italia si cerca di aiutare le aziende vittime dei mancati pagamenti tramite la creazione di un fondo che aiuti le piccole e medie imprese a superare il momento di difficoltà, l’Unione Europea ha varato delle nuove regole per quanto riguarda il recupero crediti transfrontaliero. L’obiettivo è di armonizzare le norme in vigore nei vari paesi dell’Unione Europea e di mettere al sicuro le piccole e medie imprese che restano vittime dei raggiri di altre aziende. Inoltre, grazie alle nuove norme, le sentenze di insolvenza saranno valide in tutte le Nazioni dell’Unione Europea e potranno essere applicate immediatamente.
Cosa cambia con le nuove norme approvate dall’UE
Una delle novità più importanti riguarda il campo di applicazione delle nuove norme: sarà più semplice per le piccole e medie imprese recuperare i crediti dalle altre aziende, anche se nel frattempo si sono trasferite all’estero. L’obiettivo è bloccare il “turismo dei fallimenti”. Infatti, negli ultimi anni le imprese che non riuscivano a ripagare i creditori, poco prima del fallimento trasferivano la sede dell’azienda in Nazioni che rendevano impossibile il recupero dei crediti, mettendo sul lastrico le aziende che dovevano ricevere il pagamento del lavoro svolto. Se un’azienda chiede il trasferimento in uno stato estero, il giudice dovrà verificare che la richiesta non sia motivata dalle regole più morbide sul fronte dell’insolvenza.
La ristrutturazione delle imprese
Le nuove norme rendono più semplice anche la ristrutturazione delle aziende. Le procedure secondarie, attivate solitamente dai tribunali dei paesi UE, saranno evitate per rendere più facile la ristrutturazione dell’impresa. Ma allo stesso tempo si cercherà di salvaguardare anche gli interessi dei creditori.
Cambia il quadro normativo anche per quanto riguarda le insolvenze dei gruppi di imprese: le nuove regole puntano a salvare il gruppo di aziende, aumentando l’efficacia dei processi di salvataggio.
Registri fallimentari
L’ultima novità riguarda i registri fallimentari elettronici dei paesi dell’Unione Europea che dall’estate del 2019 saranno collegati tra di loro per rendere più semplici le operazioni dei tribunali nei casi di insolvenza.