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Sparkle, il Mef ci riprova e mette sul piatto 700 milioni con Retelit

Dopo quella dello scorso febbraio, il ministero dell’Economia avanza una nuova proposta in cordata con il fondo Asterion: a breve la società guidata da Labriola convocherà un cda per valutarla. Intermonte: “L’offerta, se accettata, consentirebbe a ServCo di incassare ulteriori risorse finanziare da destinare al suo piano di rilancio e abbattere il debito senza mettere a repentaglio il profilo di generazione di cassa”

ll Ministero dell’economia e delle finanze si fa di nuovo avanti su Sparkle, questa volta insieme a Retelit (controllata dal fondo Asterion) con un’offerta a Tim per acquisire l’intero capitale della cable company.

La proposta

La proposta, si legge in una nota di Tim, “riconosce per Sparkle un enterprise value di 700 milioni di euro, avrà validità fino al 15 ottobre e verrà sottoposta all’esame del Consiglio di Amministrazione di Tim al termine delle attività istruttorie propedeutiche alla valutazione dell’offerta”.

Lo Stato, secondo indiscrezioni, dovrebbe mantenere la maggioranza della società (il 51%) mentre la minoranza andrà a Retelit.

Lo scorso febbraio il Mef aveva già presentato un’offerta che valutava Sparkle a 750 milioni, di cui 625 riconosciuti al closing, e altri125 subordinati al verificarsi di alcune condizioni (earn out). Ma in quel caso il nodo del prezzo non era stato sciolto proprio causa degli earn out che avrebbero potuto modificare l’enterprise value.

Il commento degli analisti

Secondo Intermonte la nuova offerta, benché leggermente inferiore rispetto alla proposta presentata lo scorso gennaio ha il vantaggio di rimuove le incertezze legate agli earnout.

“La nuova offerta non vincolante (quindi migliorabile), se accettata – spiegano gli analisti – consentirebbe alla ServCo di incassare ulteriori risorse finanziare da destinare al suo piano di rilancio e abbattere il debito (stimiamo una riduzione della leva di 0.1x EbitdaaL), senza mettere a repentaglio il profilo di generazione di cassa (Sparkle non destinata a generare cassa in arco piano), pur non generando plusvalenze significative (l’Ev di 0.7 miliardi si confronta infatti con un valore di carico di 480 milioni iscritto nel bilancio di Tim SpA, a cui vanno aggiunti circa 0.2-0.3 miliardi di debito)”.

Inoltre, i tempi per il closing dell’operazione potrebbero essere particolarmente lunghi, dal momento che sarà necessario attendere i via libera regolatori nei 33 paesi in cui Sparkle opera: secondo il Sole24Ore, tuttavia, il closing potrebbe comunque avvenire entro il 1H25, se il deal dovesse essere firmato entro fine 2024.